Dove ora sorge il Palazzo dell’Arengo, in epoca romana sorgeva una costruzione che ospitava le più importanti cariche cittadine (Consoli e Senatori). Durante il Medioevo, con la fine del potere dei vescovi-conti e l’avvento del Libero Comune, la vecchia sede romana non era più sufficiente per cui venne realizzato un palazzo all’angolo tra Piazza Arringo e via Tornasacco, nel 1183-90, per ospitare il Podestà. La facciata era ornata da un elegante loggiato.
A questo primo palazzo se ne aggiunse un altro, il Palatium Aringhii, con al piano terra una spaziosa aula divisa in tre navate, e al primo piano una grande sala (l’attuale sala della Vittoria).
Alla fine del XVII secolo si rese necessario un restyling dei due palazzi che avrebbero dovuto ospitare il Consiglio degli Anziani sfrattato dal Palazzo dei Capitani divenuto sede del Governatore Pontificio. Il progetto venne affidato inizialmente all’architetto Giovan Battista Cavagna, ma i lavori iniziarono qualche decennio più tardi con l’architetto Giuseppe Giosafatti che iniziò l’ammodernamento dalla facciata che dava su via Tornasacco, tra il 1679 ed il 1694. I lavori alla facciata principale iniziarono nel 1695 e alla morte di Giuseppe proseguirono con i figli Lazzaro e Lorenzo.
L’attuale facciata, di epoca barocca, andò a sovrapporsi a quelle dei due palazzi medievali, dando la sensazione che il Palazzo dell’Arengo fosse un corpo unico. Realizzata in pesanti blocchi di travertino presenta un imponente loggiato dove al centro si apre un grande portale bugnato. Le finestre sono elegantemente adornate da cariatidi femminili al piano nobile e da telamoni al secondo piano.
All’interno del Palazzo dell’Arengo, oltre ad alcuni degli uffici comunali, è ospitata la Pinacoteca Civica.